La Rotta Balcanica: che cos’è e dove conduce?

Immagine del film "Trieste è bella di notte"

La Rotta Balcanica: che cos’è?”, un invito a conoscere per capire e riflettere attraverso alcune testimonianze e il docufilm “Trieste è bella di notte”. L’evento è in programma venerdì 12 gennaio 2024 alle 20.30, presso il Teatro San Michele dell’oratorio parrocchiale di Rivoltella in via B.Croce 31, ed è promosso da alcune associazioni locali: Centro Aiuto alla Vita, Riuso O.d.v., Il Cerchio, Circolo Laudato Si, ACLI Desenzano e con la partecipazione di Medici Senza Frontiere – Gruppo di Brescia.

L’entrata è libera e la serata è aperta a tutti.

Interverranno Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi, da anni impegnati in prima linea, a Trieste, nell’accoglienza ai migranti della Rotta Balcanica, oltre ad essere fondatori dell’Associazione Linea d’Ombra, e Cristian Martinelli, rappresentante di Medici Senza Frontiere del gruppo di Brescia. Modera la giornalista Francesca Gardenato.

Scopo della serata, come sottolineano gli organizzatori della serata, è «far conoscere maggiormente alcuni aspetti di una rotta migratoria meno mediatica, meno nota di quella mediterranea e pur battuta da esseri umani che da anni a migliaia la percorrono nel tentativo di sfuggire a guerre, povertà, crisi dovute a ingiustizie storiche, a forme di colonialismo mai morto e a governi sanguinari. Persone che affrontano un viaggio che probabilmente non avrebbero mai immaginato così drammatico, mentre cercano di raggiungere la mitica Unione Europea».

Seguirà la proiezione di “Trieste è bella di notte”, film-documentario diretto da Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre, uscito nelle sale cinematografiche a gennaio 2023: affronta la situazione dei respingimenti chiamati “riammissioni informali” a danno dei migranti che, dall’Asia centrale e dal Medio Oriente, percorrendo la Rotta Balcanica, arrivano alla frontiera tra Slovenia e Italia, ma vengono fermati a pochi chilometri da Trieste e rimandati indietro in Bosnia, senza poter fare richiesta d’asilo. Un’antologia di storie raccontate in prima persona e attraverso le immagini dei cellulari dei suoi protagonisti.

Uno sguardo alle storie e ai percorsi attraverso cui si dipana l’immigrazione nord-orientale verso l’Italia. Agli occhi di chi proviene dall’Iran e dal Medio Oriente in cerca di asilo, e attraverso la Turchia risale verso nord al di là dell’Adriatico, il punto di arrivo della Slovenia è quello che prelude all’ingresso in Italia e alla vista di Trieste, “bella di notte” con le luci sul porto. Una volta arrivati, però, i profughi si scontrano con politiche di accoglienza in costante cambiamento, tra equilibri europei, “riammissioni informali” e illegali, e una polizia che “fa il suo lavoro”.

Se ne parla poco ma ciò non vuol dire che il problema non esista. Alla nostra coscienza il compito di riflettere su uno dei più grandi drammi del nostro tempo.

Approfondimento sul docufilm

Con i flussi migratori che hanno definito la nostra epoca, le immagini dominanti a segnare la coscienza collettiva sono quelle degli sbarchi nel sud del paese.

Le dinamiche globali dei popoli in movimento e dei profughi in cerca di asilo cercano strade ovunque si possano trovare: il merito del collettivo Zalab e del documentario Trieste è bella di notte è di dare luce all’altra faccia del medesimo fenomeno, con volti e racconti diversi a reclamare consapevolezza…

Le riprese sul campo si uniscono ai materiali girati in prima persona dai migranti, con i telefoni, e alla forte presenza della musica che li ha accompagnati. Elementi che danno al documentario un’immediatezza quasi effimera, lontana dall’estetica più costruita di altre opere. È un’efficace narrazione senza filtro e senza fronzoli, per quanto toccante; il che è in un certo senso il modo più autentico di rispettare una storia fatta di sogni pragmatici inseguiti con stoica lucidità.” (Fonte: Mymovies.it)