L’arte dell’improvvisazione è creatività, stupore e libertà

L'arte di improvvisare e ribaltare la scaletta

Oggi vorrei condividere un articolo più leggero, che sento molto e che mi dà la possibilità di trattare l’argomento “improvvisazione”, nella vita e nel lavoro. Nonché uno dei tanti aspetti della comunicazione, soprattutto per chi si occupa di conduzione come me, ma non solo. Scopriamo insieme sei punti chiave per improvvisare con soddisfazione 😉

Penso che improvvisare sia un’arte, più che una semplice abilità, che tutti dovremmo fare un po’ nostra. Accettare l’imperfezione, accogliere la sorpresa con un sorriso e creare qualcosa di completamente nuovo, in fondo ci dà la possibilità di stupirci e di sconfiggere l’ansia.

Nel mio lavoro mi capita spesso di parlare in pubblico, anche di improvvisare, soprattutto se la scaletta non arriva per tempo o se la diretta offre qualche situazione imprevista da gestire. Tanto, come si dice, è pur sempre “il bello della diretta”.

Io che vivo di programmazione, pianificando almeno un mese in avanti per lavoro, ultimamente mi sento sempre più felice, davvero felice, quando riesco a sorprendere me stessa improvvisando. Sì, cambiando proprio programma. Spesso accade per lavoro, ovviamente provo più gusto se ciò riguarda il tempo libero.

Improvvisare fa bene alla mente

Stravolgere la scaletta fa bene alla mente. La scaletta è “sacra” finché non scatta qualcosa che ti richiede più flessibilità e improvvisazione e ti porta a gestire quel sottile filo d’ansia che nasce non appena si esce dal canovaccio. Ecco, lì accade una magia: scatta l’adrenalina di un nuovo inizio. Una nuova sfida!

Sai che improvvisare aiuta a conoscersi, a mettersi alla prova e stimola pure la concentrazione?

Improvvisare nel mio tempo libero mi inizia a piacere proprio tanto, che sia una gita fuoriporta o un cambio di programma o un’ora tutta per me da vivere al tramonto. La giornata cambia verso e colore. Nel lavoro l’imprevisto è associato più spesso a una fonte di stress, ma non è detto. Respira e pensaci bene.

La bellezza del fuori programma

Ho realizzato che trovare il tempo per fare cose “fuori programma” mi regala un senso di libertà e di serenità che compensa ogni malumore e preoccupazione del giorno.

Capita anche a te?

Ciò che accade, e che sento, è meraviglioso. Come una giornata al Lido di Venezia… di cui vi posto la foto (non poteva che essere un tramonto!). Una giornata “rubata all’agenda” per godermi tutta l’energia del mare e la bellezza di questa città sempre unica, stupefacente, magica in ogni suo scorcio.

Ma per improvvisare servono alcune chiavi. Non mi piace dire tecniche, perché l’improvvisazione non può essere solo qualcosa di tecnico e rigoroso: sarebbe un ossimoro. L’improvvisazione è fluida e si dilata senza confini. L’imprevisto va arginato e gestito con creatività, e quest’ultima per manifestarsi richiede una mente libera e aperta.

Sei chiavi per improvvisare con successo

  • Il primo punto è ascoltare. Ascoltarsi e ascoltare l’altro. Solo così avremo tutte le informazioni che ci possono servire per improvvisare. Un silenzio, una pausa, una domanda in più sono ottimi alleati dell’improvvisazione. Ascoltarsi per stupire il pubblico ma prima di tutto se stessi.
  • Sorridere sempre. Per improvvisare, per fare un buon “fuori programma”, occorre sorridere sempre ed essere positivi. Se parti dicendo “poi tanto andrà male”, rimani pure fedele alla scaletta e cucitela addosso. Nessuno te la toccherà ma correrai il rischio di essere ingessato e noioso. Solo col sorriso puoi trasmettere simpatia, rassicurarti e innescare una piacevole sensazione in te e in chi ti sta intorno.
  • Coinvolgi ogni parte di te. Credici fino in fondo, anche se stai improvvisando e te lo stai inventando ora. Se non ci credi tu, chi ci può credere? Usa l’autoironia, sorridi sinceramente e coinvolgi emotivamente chi ti sta accanto, per farlo sentire parte del tuo “fuori programma”. Esserci deve essere un privilegio, non un errore. Datti anima e corpo.
  • Nessun rimpianto. Fai, disfa, stravolgi e riparti. Nulla è perduto. Si cambia, si evolve, ma senza se e senza ma. Avanti dritto, che il meglio deve ancora venire…
  • Mente aperta. Più la mente è aperta, più studi, leggi e approfondisci e più avrai materiale utile per improvvisare, nel lavoro e nella quotidianità, per captare informazioni e stimoli. Oh, se proprio la buona sorte non ti assiste e sei chiamato a improvvisare su qualcosa che non conosci, puoi provare a connetterlo con un argomento che ti è familiare e fare una virata… imprevista.
  • Ascolta il tuo cuore. Non siamo solo testa. Quindi che sia una gita fuori programma o un cambio di scaletta del tuo discorso o un cambio d’attività professionale, ascolta le tue emozioni; ciò che senti nel profondo è già parte della tua decisione. Fidati di te. Prenditi qualche istante, rifletti se puoi e goditi il momento.

Ti va di raccontarmi in un commento un tuo “fuori programma” o un tuo caso di improvvisazione?