Mindfulness e Scrittura creativa o espressiva hanno qualcosa in comune. A dire il vero, più di una cosa. Ci hai mai pensato? Ti piace scrivere? O preferisci meditare? O non fai nessuna delle due cose ma ti piacerebbe provare?
Io vivo da sempre di scrittura ed è in assoluto una delle mie attività preferite, per cui sono certamente di parte.
Mindfulness e scrittura sono due attività che apparentemente hanno poco in comune, mentre in verità, proprio per come stimolano la nostra mente, il nostro cervello, condividono una lunga lista di effetti benefici che meritano tutta la nostra attenzione.
Scrivere ha un potere rigenerante e terapeutico per la mente. Sia chiaro: non è una cura, ma aiuta ad affrontare disordini emotivi, ansia e stress, tanto che spesso gli psicoterapeutici consigliano di tenere un diario per fare chiarezza e gestire meglio le proprie emozioni e i problemi che ci affliggono, anche i nostri disagi con l’alimentazione o le pene amorose.
Così anche la Mindfulness, la Meditazione della consapevolezza che insegno a Desenzano del Garda presso il Centro Samtosha Yoga di Rivoltella, ha una serie di effetti benefici per calmare la mente e gestire meglio paure, ansia, stress ed emozioni negative.
I tanti benefici di Mindfulness e Scrittura espressiva
Davvero, la lista di benefici comuni è lunga. Le due attività, se praticate insieme ancora meglio, ci aiutano a liberare la mente e a ridurre gli effetti psicofisici di blocchi emotivi o traumi che potrebbero farci soffrire ancora di più.
La scrittura espressiva, come la Mindfulness, consente di:
- aumentare la memoria
- ridurre l’attività frenetica della mente, il processo di pensiero è più chiaro
- migliorare la concentrazione
- migliorare la comprensione delle informazioni e l’apprendimento
- accrescere le abilità di problem-solving
- aumentare la fiducia in sé
- accrescere la creatività e le abilità compositive
- aumentare la motivazione
- avere più autodisciplina e organizzazione nelle proprie attività
Scrivere fa bene alla mente e allo spirito
È dimostrato che scrivere per 15 o 20 minuti al giorno, per almeno quattro giorni consecutivi, dopo un evento traumatico, aiuta a raggiungere maggiore distacco dall’evento stesso o comunque dal problema che stiamo cercando di affrontare.
Scrivere le proprie emozioni, raccoglierle su carta per farle uscire dalla mente, permette di elaborare meglio il trauma, di lasciare andare le sensazioni negative, migliora la capacità di esprimere ciò che si prova e di razionalizzare l’accaduto e, non da ultimo, accresce il senso di benessere generale.
Aprire “finestre mentali” per stare meglio
La scrittura espressiva è quasi “magica”: apre delle “finestre mentali” attraverso cui guardare e ricodificare il mondo. La scrittura, con il suo valore terapeutico, aiuta a lasciare andare i pensieri che pesano e ci assillano, a condividere esperienze, a definire obiettivi personali, a riorganizzare le idee e a far chiarezza per noi stessi o per relazionarci meglio con gli altri. Inoltre, è dimostrato che gli effetti negativi di ansia e stress sono ridotti grazie all’attività di scrittura espressiva.
Scrivere le emozioni rallenta l’attività dell’amigdala, quella parte del cervello che si attiva in caso di paura, ansia o forte stress. Gli psicologi dell’Ucla University hanno dimostrato gli effetti benefici della meditazione e, allo stesso modo, della scrittura per stare nel presente, per mantenere consapevolezza e attenzione.
Ancora, scrivere fa bene all’umore e al nostro sistema immunitario. È importante ricordare che scrivere non è guarire. Non si tratta di una pratica miracolosa, ma grazie alla scrittura possiamo migliorare e ridurre la risposta psicofisica a un evento traumatico, che potrebbe farci doppiamente soffrire.
Mindfulness e “Il potere della scrittura”
Nel libro “Il potere della scrittura. Come mettere nero su bianco le proprie emozioni per migliorare l’equilibrio psico-fisico”, il sociologo James Pennebaker, considerato il fondatore della scrittura espressiva, e Joshua Smith, professore di salute e comportamento con all’attivo numerose ricerche sull’argomento, raccontano proprio questo, confermando la validità della scrittura come atto terapeutico.
Gli autori descrivono come, per sua natura, la mente umana cerchi costantemente di comprendere il mondo che la circonda e di fare chiarezza. Uno dei motivi per cui siamo ossessionati da una determinata esperienza negativa, quando la viviamo, è proprio il costante tentativo di comprenderla.
Un sistema efficace per trovare una risposta è parlarne, tradurlo in parole, meglio ancora metterlo per iscritto. Decidere di tacere e tenersi tutto dentro, al contrario, significherà continuare a pensarci, con la conseguenza di finire, prima o poi, con lo stare peggio e sottrarre energie mentali ad altre attività.
Vuoi provare?
Contattami per il mio laboratorio di Mindfulness e Scrittura espressiva “La Mente Creativa”. Per ogni dubbio, scrivimi e sarò felice di rispondere alle tue domande.
Foto copertina: laboratorio presso Paghera Green Events.