Testimonianza dall’Ucraina, Intermed e le protesi low-cost

Da sinistra, Francesca Gardenato, Antonella Bertolotti, Ivan Guerini e il presidente Lions Club M. Boni

Eventi come quello di ieri sera – 16 maggio 2023 – non possono rimanere nell’ombra del semplice ricordo. Meritano di essere raccontati e di diventare virali.

Ringrazio il Lions Club Brescia Cidneo per avermi invitata a partecipare come giornalista a questa serata presso il ristorante “La Sosta” di Brescia, con la presidentessa di Intermed Onlus, la psichiatra Antonella Bertolotti e Ivan Guerrini, designer di Isinnova e portavoce del progetto ideato con il noto ingegnere bresciano Cristian Fracassi (CEO di Isinnova). Intermed è un’organizzazione bresciana specializzata nell’approccio psichiatrico in situazioni di guerra e usando l’ozonoterapia, fornendo il macchinario agli ospedali, offrono una cura immediata per le ferite. Dallo scoppio della guerra in Ucraina, Intermed si è subito mobilitata per reperire risorse per aiutare le vittime del conflitto.

Viaggio verso Vinnitsa

Con Antonella è stato un piacevole ritrovarsi. Dopo quasi quindici anni dalla mia prima intervista realizzata per il magazine MantovachiamaGarda, riabbracciarci in un contesto come quello di ieri è stato molto emozionante.

La sua testimonianza dei tre viaggi in Ucraina, per portare le innovative protesi low-cost di Isinnova e molti altri aiuti, ha toccato il cuore di tutti. Energica, appassionata e inesauribile, Antonella racconta la guerra con la leggerezza e l’umanità di chi da anni vive in prima linea situazioni estremamente drammatiche ma ancora sa stupirsi di fronte alla “bellezza delle relazioni” che sopravvivono alle peggiori ostilità.

In pullman, facendo il confine ungherese, all’andata ha impiegato 28 ore per raggiungere Vinnitsa (Vinnycja) nell’Ucraina centrale, al rientro tre giorni: controlli su controlli in Ungheria e una serie di imprevisti, affrontati col sorriso di chi sa che quella è la strada giusta. È la sua missione.

Le protesi Isinnova per l’Ucraina

Le protesi Isinnova (progetto Letizia) non sono definitive e personalizzate, servono per tamponare l’emergenza e aiutare nell’immediato chi la guerra la subisce con la perdita di un arto. Sono realizzate con stampanti 3D, con materiali e componentistica certificata per durare anni. Ciascun supporto è economico, accessibile e adattabile, e ha un valore di circa 500 euro.

Il progetto “Legs For All – Un arto per la vita”, finanziato dal Distretto Lions 108 IB2 Italy (Bergamo, Brescia e Mantova), si pone l’acquisto di un certo numero di protesi in un anno. Tale progetto è stato finanziato anche con la serata benefica che ho presentato lo scorso 15 aprile, organizzata dal distretto con il comico Gene Gnocchi a Montichiari.

«Il progetto non è la gamba, la protesi in sé – rimarca Antonella – ma come lo stiamo portando avanti. Un progetto nato per passione, come ogni giorno della mia professione di medico. Noi non siamo dei protesisti, anche se Isinnova è innovativa e ci mette grande passione, ma abbiamo urgenza di avere tante gambe per rimettere in piedi tante persone. All’ospedale di Vinnitsa, cittadina di circa 400mila abitanti, ci sono tanti bambini che hanno perso un arto, tanti civili e soldati che vogliono tornare ad avere una vita».

Questi ausili deambulatori, spiega, «permettono di avere una autonomia in attesa della protesi definitiva. Purtroppo le ferite di guerra che vediamo sono fatte con proiettili esplosivi, appena toccano l’osso lo fanno esplodere. Gli ortopedici che intervengono sono degli scultori: riassemblare i frammenti di osso in queste condizioni è difficilissimo e richiede molte ore di sala operatoria. Eppure, c’è voglia di ricominciare, di tornare alla normalità. All’ospedale di Vinnitsa abbiamo visto un soldato mettersi la protesi appena l’ha vista e con 12 gradi sottozero uscire a fumare una sigaretta. Ecco, lui era felice per questo».

La bellezza oltre la guerra

Anche nella disperazione e nella distruzione, conclude la dottoressa Bertolotti, «la passione che queste persone hanno dentro mi sorprende, sono innamorate del loro Paese. In tutto questo c’è una bellezza. Io la vedo e la sento nelle relazioni. Fare il medico è semplice, lo sappiamo fare, ma il nostro lavoro è intriso di relazioni ed è questa la componente più bella per me. La guerra in Ucraina è un qualcosa di estremamente drammatico, ma ciò che mi appassiona è la ricerca del sé attraverso gli altri. Le persone ti aiutano a non perderti, a ritrovarti. E ogni volta scopri qualcosa in più dentro di te».

Per saperne di più sull’attività di Intermed Onlus e il progetto Letizia, clicca qui.

Francesca Gardenato Presentatrice